Era il 10 marzo del 2023 e i Ravennati di "๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ ๐ฑ๐ฎ๐น ๐ณ๐ผ๐๐๐ถ๐น๐ฒ" e della "๐ฅ๐ฒ๐๐ฒ ๐๐บ๐ฒ๐ฟ๐ด๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐๐น๐ถ๐บ๐ฎ๐๐ถ๐ฐ๐ฎ ๐ฒ ๐๐บ๐ฏ๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐น๐ฒ" erano a Piombino contro il rigasificatore che da lรฌ a qualche giorno sarebbe arrivato nel porto della cittร .
ย
Una giornata di lotta contro i "fossili" - vecchi e nuovi - della politica e dell'economia nazionale.
Tra qualche giorno - se riuscirร a cambiare casacca per sostituire l'inquilino di via Aldo Moro (nel frattempo promosso al ruolo di eurodeputato sei mesi prima della scadenza del suo mandato) - a Ravenna si tornerร al voto 2 anni prima del tempo per eleggere un nuovo sindaco.
ย
In questi giorni, da piรน parti, sono stato sollecitato non solo a riproporre la mia candidatura alle elezioni per lo scranno piรน alto di Palazzo Merlato ma piรน d'un cittadino ha chiesto che mi mettessi a capo di una Lista Civica.
A queste persone ho "tentato" di spiegare che da oltre 50 anni ho cercato di dare il mio contributo - nei ruoli a cui il Partito e il Sindacato mi hanno chiamato - nel ruolo che "Liga" direbbe del "mediano": per l'emancipazione e la crescita dei lavoratori in una prospettiva di cambio di prospettiva nel governo dei processi e del Paese.
ย
Come spesso accade, perรฒ, dopo il confronto con le persone la riflessione รจ comunque iniziata e, da qualche giorno, anche alla luce di quanto sta accadendo nella costruzione delle liste per le prossime regionali, ho rimuginato sulla "richiesta" d'una lista nuova.
Dalla meditazione nasce, dunque, questa ulteriore riflessione a cui chiamo tutti mondi che mi conoscono e con cui ho collaborato in questi 20 anni di vita a Ravenna.
ย
๐ญ. Dopo lo scompaginamento della Sinistra che ha portato, nei 30 e piรน anni trascorsi dalla "๐น๐ผ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐น๐ฎ๐๐๐ฒ" "๐ฎ๐น๐น'๐ถ๐บ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น'๐ถ๐ป๐๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐น๐ฎ๐๐๐ถ๐๐บ๐ผ" e alla logica della "๐๐๐ฒ๐๐๐ฎ ๐ฏ๐ฎ๐ฟ๐ฐ๐ฎ" รจ diventato sempre piรน difficile (impossibile) riconoscersi in un Partito e, soprattutto "๐น'๐๐น๐๐ถ๐บ๐ฎ ๐ด๐ฒ๐ป๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ" ha abbandonato, forse per sempre, il terreno della battaglia comune per il cambiamento del Paese;
ย
๐ฎ. Nonostante i vari tentativi di "riorganizzazione" di esperienze collettive (penso, per esempio, a Ravenna in Comune e L'Altra EmiliaRomagna) le ultime - in ordine di tempo: "Potere al Popolo", "Unione Popolare", "Pace, Terra, Dignitร " - sono riuscite neanche a raggiungere il "quorum" per l'accesso ad un seggio nelle istituzioni condannando, cosรฌ, all'inanitร la pur legittima iniziativa di cambiamento e alla speranza che il successivo approdo fosse quello giusto;
ย
๐ฏ. Anche all'interno delle varie "esperienze" associative di scopo: ambientaliste, sociali, del volontariato e della cittadinanza attiva il confronto sulle scelte "politiche" รจ stato abbandonato un po' per evitare "inutili" e divisive discussioni, un po' per concentrarsi sullo scopo sociale del consorzio che, perรฒ, spesso, mancando il canale esplicito (una volta si sarebbe detto "๐ฐ๐ถ๐ป๐ด๐ต๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฟ๐ฎ๐๐บ๐ถ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ") con le forze politiche che non solo ha impoverito le lotte per l'obiettivo associativo ma, nel contempo, ha contribuito sempre piรน all'isolamento delle stesse invischiate sempre di piรน nelle politiche orientate al "realismo" e al piรน bieco interclassismo dell'interesse generale;
ย
๐ฐ. Nel momento del voto, abbandonato il terreno del confronto politico, i componenti delle Associazioni facendo prevalere il "realismo" e, in questi ultimi anni, la chiamata della discriminante anti fascista, hanno scelto "๐ฐ๐ฃ ๐ต๐ฐ๐ณ๐ต๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ญ๐ญ๐ฐ" di appoggiare quelle stesse forze politiche (forse le meno implicate, almeno a parole,) protagoniste o agnostiche di fronte alle scelte scellerate e anti popolarti sul piano: ambientale, sociale ed economico favorendo l'ascesa di personaggi altrimenti impresentabili.
ย
ร accaduto, cosรฌ, che quegli stessi che si sono distinti: nella negazione dei mutamenti climatici per piegarli agli interessi del capitale e dello status quo; nelle politiche di riduzione degli spazi sociali; nelle politiche generali sul trasporto pubblico; nelle politiche di distruzione dei sistemi: sanitari; previdenziali, del lavoro, scolastici... sono stati eletti grazie, soprattutto all'apporto gratuito e "a-riflessivo" di tanti volontari e cittadini impegnati.
ย
Che fare, quindi? Contribuire alla confusione costruendo una nuova "Lista" che piรน che "civica", dovrebbe essere "coerente", non mimetizzata e popolare o seguire l'onda e sperare in un futuro migliore?
ย
Una Lista รจ (dovrebbe essere) espressione di un sentimento comune, un'aspirazione concordata, un obiettivo di trasformazione e umanizzazione del vivere in comunitร . In poche parole, una Lista efficace non si costruisce in Laboratorio ma deve nascere da un afflato comune alla giustizia, all'equitร , all'etica sociale e parte dal riconoscersi come Comunitร , appunto.
ย
Tutte cose che, in questo momento non vedo perchรฉ siamo tutti troppo attenti al "qui e ora"; al richiamo delle rispettive parrocchie anche se siamo convinti della loro malafede, della loro inefficacia e della loro incapacitร non solo personale ma, anche, della loro mancata traduzione in esperienze di vita e di cambiamento individuale.
ย
Non mi chiamo fuori! Ma, come sempre, scelgo di essere parte di un progetto; di una causa comune su cui mettermi in ballo. Se si costruissero i presupposti - che ora, purtroppo, non vedo, non mancherร il mio apporto fermo restando che io questi "stravaganti" personaggi che si aggirano nella politica in Regione e in Cittร continueranno a non avere il mio supporto e nemmeno, per quel che conta, il mio voto!!!