
Pubblichiamo il documento politico della Federazione di Bologna del Partito della Rifondazione Comunista
Documento politico del XII Congresso provinciale del PRC-SE di Bologna
La Federazione provinciale di Bologna esce dal suo XII Congresso rinnovata nei suoi organismi e con una precisa identità essere la forza che dagli appennini bolognesi fino alle terre di pianura si ponga come obiettivo l’unità di tutte quelle organizzazioni collettive e singole/i che vedono da un lato ridotti i propri diritti, i beni comuni e i servizi sociali, dall’altro non trovano una forza che possa rappresentarli.
Una forza che non deve essere solo relegata alla scheda elettorale ma che agisca 365 giorni l’anno nelle lotte, ambendo alla costruzione di un pensiero collettivo, di una coalizione popolare contro la speculazione sociale e ambientale, il caporalato, le privatizzazioni selvagge, la turistificazione.
L’obiettivo è ambizioso ma non irraggiungibile: tornare a mettere chi fa fatica ad arrivare a fine mese, chi non può permettersi i servizi privati, chi vive nelle periferie, al centro dell’agenda politica del nostro territorio.
L’obiettivo che intendiamo darci non permette tentennamenti o ambiguità di alcun tipo: siamo contro il sistema di potere che governa questa Regione e questo sistema di potere vede l’attiva collaborazione o omertà tra giunte e politici di centrosinistra e centrodestra nella nostra città metropolitana. Forze che condividono obiettivi diametralmente opposti a quelli che ci poniamo: favorire le privatizzazioni, cementificare larghe porzioni della nostra provincia (pur con sfumature su cosa edificare e come), trasformare il capoluogo in una vetrina turistica consacrata al terziario, trasformare i servizi e i trasporti periferici in privilegi per pochi.
Nel capoluogo bolognese riteniamo prioritaria la battaglia contro la speculazione, la turistificazione e la gentrificazione della nostra città, contro le quali intendiamo condurre una attività capillare di inchiesta e di ascolto in tutti i quartieri favorendo l’intreccio tra i diversi comitati di lotta e le organizzazioni che seguono tali problematiche. Riteniamo prioritario ridare maggiore potere ai quartieri, gli organismi più vicini al cittadino, favorendo veri processi partecipati e non assemblee autoreferenziali macchiettistiche che delegittimano chi contesta le politiche comunali.
Riteniamo inoltre, visto il perdurare di una situazione di sopraffazione e privilegio nella città che si autoproclama “la più progressista d'Italia", dare una particolare attenzione alle questioni di genere e LGBT+ oltre che alle politiche giovanili.
Intendiamo dunque affrontare concretamente queste tematiche con il collettivo femminista Rosa Luxemburg, costituito in concomitanza con il XII Congresso provinciale.
In particolare sul tema dei consultori e dei plessi sanitari periferici adibiti all’assistenza dei giovani e meno giovani riteniamo vada rilanciata la lotta contro i medici obiettori di coscienza e una campagna di denuncia sulle difficoltà di accesso alla pillola abortiva, alla mancata o tardiva diagnosi di patologie potenzialmente invalidanti (vulvodinia, endometriosi, ovaio policistico, per citarne alcune), ma anche contro i tempi di attesa per le visite ginecologiche fondamentali per la prevenzione che spesso favoriscono il ricorso alla sanità privata.
Le liste d’attesa costituiscono un problema per tutta la cittadinanza che si trova costretta a rivolgersi alle strutture private a causa dell’inefficienza della sanità pubblica, per questo riteniamo si debbano incrementare gli investimenti nella sanità e nelle strutture pubbliche; sosteniamo inoltre le lotte contro lo smantellamento, la chiusura e il depotenziamento dei presidi sanitari territoriali.
Sul fronte giovanile, crediamo che il notevole arretramento delle politiche nazionali in materia di scuola sia una motivazione ulteriore per rilanciare la battaglia per una scuola laica, pubblica, solidale, in particolar modo riportando al centro del dibattito la grande battaglia referendaria del 2012, vinta ma ignorata, contro i finanziamenti alle scuole paritarie da parte del Comune di Bologna. Ciò va di pari passo inoltre con la difesa dei plessi scolastici e sanitari in provincia, sempre più ridotti e privi di mezzi.
Inoltre, guardiamo con preoccupazione l’involuzione della città di Bologna da città universitaria a città per l’élite universitaria e per gli studenti ricchi, unici in grado di pagarsi gli enormi studentati in mano a multinazionali private che speculano con la complicità dell’Amministrazione locale. La lotta contro il caro affitti e per il diritto alla casa va di pari passo con la lotta per una università realmente accessibile a tutte e tutti.
Per queste ragioni riteniamo di costruire a sinistra una coalizione in alternativa al centrosinistra e al PD, sia a livello sociale, che a livello politico ed elettorale.
Approvato all’unanimità al XII Congresso provinciale del PRC-SE di Bologna il 19.01.2025.