Sul caso Salva Milano, passato in consiglio comunale da poco, pubblichiamo il post di Gabriele Antonio Mariani, ingegnere e architetto, il quale ha seguito e segue tutti i progetti di urbanizzazione di Milano e si batte contro il consumo di suolo (ndr)
TRACCIAMO UN PERCORSO.
Il voto di ieri in Consiglio Comunale sul #salvamilano apre una spaccatura netta, forse insanabile, fra quella parte di sinistra coerentemente critica ed il Pd.
Tra i Verdi si disvelano polemiche interne verso i due consiglieri che, a detta di alcuni loro esponenti, solo ora si svegliano a fare una opposizione palese a questo Sindaco. Sinistra Italiana milanese, sempre piuttosto silente sui temi urbanistici, a 20 ore dalla discussione in aula, ha dato finalmente segni di vita comunicando la sua contrarietà all’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’odg.
Resta immobile sulla sua poltrona, ipocritamente zitta (quando parla è assai peggio) la Verde assessora Elena Grandi, monumento vivente delle contraddizioni dentro ai Verdi stessi. Il 2027 si avvicina e al prossimo giro non credo che la destra designerà un candidato debole come ha di proposito fatto nel 2021.
Il pericolo che le destre prendano Palazzo Marino sarà certamente più concreto.
Auspico che tutti quei sepolcri imbiancati che, pur consapevoli di come il Re Sala avrebbe governato la città, lo sostennero mentre adesso piangono lacrime di coccodrillo, abbiano il coraggio e la coerenza di non ripetere quel deliberato e consapevole errore.
C’è a mio parere bisogno di costruire una alleanza a sinistra che possa indicare una alternativa a questa miserrima classe politica che il PD ha espresso e portato in consiglio comunale allo scorso giro e che ieri si è mostrata in tutta la sua infima pochezza.
Ricordo al personale politico di buona volontà che il doppio turno è una opportunità da cogliere: più sara buono l’esito del primo turno per chi si presenterà con la schiena diritta davanti agli elettori, meno spazio ci sarà in Consiglio Comunale ed in Giunta per rinnovare posti e deleghe a chi ieri ci ha palesato la propria poverta culturale ed etica.
C’è un pezzo di Pd che ha fatto carriera con Renzi e che sta “lì dentro” che và mandato a casa.
Aiutiamoli a casa loro.
